Dark Light

– Nonna, ma quante noci schiacciamo???

– Tante bella mia, almeno una sacchetta de tre chili, dopo che l’hai acciaccate se riducono. E poi ‘l ciocccolato, quello a tocchi, non se può mette poco, sennò non sanno di niente. ‘L zucchero, pure quello ci deve esse, deve scricchiola’. Cannella che profuma due tre cucchiai  e pure una grattata de noce moscata, quella poca, giusto pe’ di’. Poi non ti scorda’ due cavallucci, quelli del forno di Bagnaia. Non ti scorda’ il sale nell’acqua delle fettuccine sennò so’ slavate. Quando scoli la pasta mettici un po’ di miele e girala subito, ‘l condimento s’attacca meglio. Metticene tanto, tanto condimento, le fettuccine non se devono vede’. Era questa la ricetta dei maccheroni con le noci di mia nonna Maria, la mamma di papà. Lei era tanto nonna per me, nel senso che ci stavo parecchio e volentieri, non solo a Natale. In quei giorni però era tutto diverso. Si tiravano fuori i servizi buoni, quelli “col decoro dorato” i bicchieri “alti” e le posate del compare… mi ricordo che mio nonno Cencio, si chiamava Vincenzo, cercava l’ anguilla, quella che diceva lui, non doveva essere troppo piccola, ma neanche troppo troppo grossa, sennò era ‘n capitone, e il “lauro” per farla sullo spiedo. Quando la portava a casa era viva, “deve sguilla’sennò sa di terra”.  Sulla stufa a kerosene nell’ingresso ci si mettevano le noci a tostare e lí cominciava tutto…quei profumi li sento ancora, profumi di ricordi. Profumo di Rexona e di acqua di colonia, la Roger&Gallet mischiato agli odori della cucina.

Abitavano in via Solitaria 4, dietro Fontana Grande, e in quella casa io ho passato tanto tempo della mia infanzia, loro erano i Nonni, quelli con la N maiuscola. Erano i nonni che mi venivano a prendere a scuola, alle scuole Rosse, i nonni che mi portavano a danza, e quelli che combattevano con mille cose sulla tavola per farmi mangiare. La sera della Vigilia, era tradizione, si facevano le tartine con il burro e le alici e la pasta con il tonno, non era Natale sennò. Il baccalà e i broccoli infrittellati, i carciofi e funghetti dorati e fritti, un po’ di lattuga per sgrassare e il nonno cuoceva l’ anguilla sul fornelletto a legna. Lo posizionava su di sopra, nel terrazzo condominiale, ma il profumo riempiva tutte le scale. Poi il torrone e i cioccolatini, il pandoro, perché da piccola mi piaceva solo quello. Ci avete fatto caso che da piccoli si preferisce il pandoro e da adulti il panettone? Chissà perché…

Poi arrivavano loro, nel piatto grande rotondo del servizio, tutti li aspettavamo, li maccheroni co’ le noci… Mi sono sempre piaciuti. Mi ricordo papà che diceva: “Ma’, purè quest’anno sono un gran mangia’, le fettuccine non si vedono, si sente forte la cioccolata e la cannella, so’ dolci al punto giusto”. Era il suo giudizio, insindacabile e inopinabile. Erano buoni davvero. Il nonno addobbava la casa con i festoni d’oro e d’argento e io ogni tanto li staccavo e me li mettevo intorno al collo, “mi sembri Wanda Osiris” rideva la nonna Maria. Io l’avevo vista Wanda Osiris, ma a me non piaceva, volevo essere Ginger Rogers io, soprattutto a Natale. E su e giù nel corridoio, con il festone, con un piccolo piatto da portata con qualche frittella dentro,  “perché, non gli fai fare niente a ‘sta fija, portalo a tavola bella mia”. Dopo cena, sempre con il festone intorno al collo, la poesia sulla sedia e la mancetta dei nonni. Era sempre lì che passava Babbo Natale, perché io ci credevo, ci volevo credere, anche quando la mia compagna di banco in terza elementare mi aveva detto che non esisteva: “Lo sai che Babbo Natale non esiste e che sono i genitori che ti portano i regali”… a me che mi fregava, tanto la notte BABBO NATALE passava a casa dei nonni mica a casa mia e li lasciava tutti li i regali che ritrovavo il giorno dopo. Lo scorso 23 dicembre  mi sono alzata alle 5:40 e mi sono messa a fare i maccheroni con le noci…tante noci, parecchia cioccolata, quella a tocchi, lo zucchero che deve scricchiolare, la cannella, quel pizzico di noce moscata, due cavallucci, e le fettuccine lessate con un po’ di sale e poi impastate velocemente con il miele e il condimento. Le fettuccine non si devono vede’, come quelli della nonna Maria. Come quelli dei miei Natali de ‘na vorta. Proprio come quelli ❤️

Maria Rita de Alexandris

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