Dark Light

La Befana de ‘na volta

“Quest’anno la Befana non arriva”, ci ha detto la mamma qualche giorno prima della festa. “Ohh, perchè non arriva? È malata?” È la domanda allarmata di noi tre piccoletti: mio fratello Luigi 9 anni capo-banda, io 7 anni, la santarellina pace e bene e Fiorella, la mia sorellina di 4 anni, piccola peste. “No. Non arriva perchè non siete stati buoni”, è la risposta serafica della mamma che continua a sfaccendare in cucina guardandoci sottocchi. “Ma abbiamo scritto la letterina e chiesto pochi regali….” rispondiamo con le lacrime agli occhi. Niente da fare. La mamma ci ignora e ordina: “Andate a giocare, oppure venite ad aiutarmi”. L’insolita notizia ci coglie di sorpresa. Aiutare? A fare che cosa? “C’è molto da fare…”, riprende la mamma. “Potete cominciare a mettere in ordine i vostri giocattoli… avremo degli ospiti”.

Io e mio fratello più grande ci guardiamo sapendo che la piccola peste interverrà comunque per prendere ciò che abbiamo sistemato. Che fare dunque? Intanto proviamo a giocare, mio fratello con i soldatini di ferro, io con una piccola e amata bambola di pezza e mia sorella… “Voglio io la bambola, è mia!” e giù urli a non finire… E tutto torna come prima. Così la Befana che è buona, non arriva di certo… cosa fare allora? Lascio la piccola peste giocare felice con le bambole, la mia e la sua, nel soggiorno-pranzo dove dormiamo in letti separati e con mio fratello mi avvio pensierosa nel lungo corridoio che porta alla sala che di solito accoglie la Befana e si apre per le feste comandate, e ci fermiamo a riflettere.

Siamo stati cattivi? Ma non abbiamo disubbidito alla mamma, almeno quando ci chiedeva piccole incombenze. “Scendi a ritirare il pane…“ e giù per sette piani di scale (andata e ritorno) perchè l’ascensore per noi piccoli è proibito. Però arrivati nel negozio sottostante, potevamo acquistare, come premio, un piccolo pescetto di liquirizia. Siamo negli anni Cinquanta, frequento la seconda elementare e a scuola vado a piedi, anche se è un po’ lontana. La strada dove sono nata, via Guido Reni, oggi è la famosa sede del museo Maxxi di Roma. Ma torniamo a noi. Io e mio fratello ormai abbiamo accettato con dispiacere la cattiva notizia: la Befana quest’anno non viene. Ma cosa vuole da noi la Befana? Lei è buona e porta dolci e regali a tutti i bambini. Allora ci facciamo una promessa: saremo buoni, ubbidienti, accontenteremo la piccola peste che peste non è per capricci, ma per uno shock dovuto al morso di un cane legato alla catena, che lei comunque, per accarezzarlo, ha provocato… Infatti è stato abbattuto. Se manteniamo la promessa, il prossimo anno la Befana tornerà.

Le giornate volano e noi, come promesso siamo buonissimi, io aiuto la mamma in cucina, mio fratello ha messo in ordine tutti i giocattoli, alcuni nella sua stanzetta dove l’ingresso alla piccola peste è proibito. È la stanza di un maschio.

La sera prima della Befana la mia amichetta della porta accanto già pregusta l’arrivo della buona vecchietta con tanti regali e mi saluta ansiosa. Mio fratello la ignora, anche se le piace un po’. È sera, papà è tornato, tutti a letto.

La mattina della Befana io e mio fratello ci alziamo presto e nonostate quanto detto dalla mamma, andiamo a scuriosare nella sala in fondo al corridoio. Vuota, ma già apparecchiata per il pranzo di festa. Torniamo a letto, delusi. Ecco che la mamma spalanca le imposte della mia camera e ci chiama per la colazione, latte e pane. Quando sento mio padre brontolare: ma che cosa è tutto questo disordine in cucina? Ci precipitiamo a vedere di che cosa parla. Sul tavolo, sul fornello, sul lavandino tanti pezzi di carbone… tutti per noi! Ah, è passata la Befana e ci ha punito!!!. Non sappiamo se ridere o piangere… ma la mamma ci abbraccia e con il papà ci accompagna nella sala in fondo al corridoio.. dove i nostri urli di gioia risuonano tra le mura. Bambole, piccole e grandi, trenini, i giocattoli richiesti alla Befana, tutti allineati sul tavolino e sul divano… Tra baci e abbracci, che festa indimenticabile quell’anno.

Maria Antonietta Germano

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